Leggendo il Corriere Della Sera di oggi mi è caduta l'attenzione su un articolo molto interessante e se vogliamo altamente provocatorio.
S'intitola "L'italiano ai tempi degli sms" di Antonio D'Orrico, il quale descrive brevemente i progressi della lingua italiana, soffermandosi sull' "Anglitaliano", cioè la sempre maggiore propensione nell' utilizzo di vocaboli inglesi (spesso scorretti).
E sulla diffusione da parte dei giovani nell'abbreviare le parole e quindi nell'uso sempre più povero delle vocali.
A proposito di quest'ultimo punto il giornalista ha ripreso un piccolo estratto della Gialappa's Band: "Mai dire... sms", proposto all'interno della Smemo '09.
I toni utilizzati dalla Gialappa sono sereni, ironici e forse proprio questa loro ironia può spaventare. Però penso che sia positivo che tale argomento sia venuto fuori da personaggi che vengono ascoltati e imitati da molti adolescenti.
Soprattutto che sia stata inserita all'interno di una agenda scolastica molto di moda tra i giovani. Lascio poi a voi ogni giudizio in merito. Adesso finalmente vi ripropongo un estratto della Gialappa:
"... basta, non se ne può più! ci avete sfinito con i vostri messaggini (sms, mms, msn) fatti solo di consonanti: cmq per dire "comunque", tt per dire "tutto".
Anzi: ciavt prpr frntmt i cgln!!!
Che fine farà la nostra lingua? Non solo quella aulica di Dante e Manzoni, ma persino quella più prosaica e vernacolare di Totti e Di Pietro?
Dobbiamo rassegnarci a passare la vita a tentare di decifrare comunicazioni più simili a codici fiscali che a frasi di senso compiuto?!
Ebbene no: riprendiamoci la lingua, e quindi le vocali. ...".
A voi continuare la lettura, ne vale la pena.
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2 commenti:
bellissimo articolo, tristemente veritiero. A questo proposito è molto divertente anche il libro "L'italiano - Lezioni semiserie" di Beppe Severgnini
This is great info to know.
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