Questo governo ad essere sincero un po' mi spaventa. A parte il fatto che mi spaventerebbe qualsiasi governo (destra o sinistra che sia) che ha in mano i mass media (internet in Italia non è ancora un mass media) in quanto ti fa sapere quello che vuole lui, limitando di fatto la libera informazione.
Stavo leggendo sul Corriere.it alcuni articoli, tra i quali "Berlusconi: con la Cai o il fallimento" oppure sull'alta velocità "lo Stato deve prevalere sull'anarchia" o ancora sull'energia "Scajola demolisce l'Authority energia".
Capite che non sono molto rassicuranti.
Perchè i dipendenti Alitalia sono costretti a dover scegliere tra il Cai (cordata di imprenditori voluta fortemente da Berlusconi) o il fallimento? Sbaglio o fino a prova contraria c'è il libero mercato? Perchè con una norma ad hoc impedire l'ingresso di altre compagnie? Perchè rifiutare l'offerta di Air france a priori, nonostante col senno di poi si sia rivelata la migliore ricevuta fino ad ora (i debiti se li accollava lei e il numero di licenziamenti era molto minore, con il Cai, i debiti di Alitalia li deve pagare lo stato e ciò in soldoni per noi significa dagli 80 ai 100 € a testa)? Per avere una compagnia di bandiera? Sbaglio o Airone è italiana? E comunque a cosa serve una compagnia di bandiera? Ad assicurare quelle tratte in perdita perenne tipo Roma-Foggia che fanno molto comodo ai parlamentari (sai è scomodo per loro dover scendere a Bari e poi doversela fare in treno gratis, o in auto blu fino a Foggia) e che altrimenti sarebbero le prime ad essere eliminate?
Per quanto riguarda l'alta velocità, sono d'accordo che lo Stato deve prevalere sull'anarchia, ci mancherebbe, altrimenti sarebbe il degenero. Ma il non volere l'alta velocità sotto casa (provate voi a dormire con un treno che passa ogni mezz'ora nel vostro salotto), o il non volere l'alta velocità in quanto deturpano la belleza di alcuni luoghi, vuol dire essere anarchici? Quindi esprimere una propria opinione (condivisibile o no) contro il volere dello Stato è anarchia? E pensare che fino a ieri ero convinto che si chiamasse democrazia e libertà di pensiero. Oggi ho scoperto di essere un anarchico, ed ho scoperto che il 60% dei votanti (quelli che hanno votato destra a queste elezioni) l'anno scorso erano anarchici.
Concludo brevemente commentando le dichiarazioni di Scajola: non è ammissibile che lo Stato si imponga su un organo che deve essere libero per poter vigilare sul corretto funzionamento di un servizio e per poterci tutelare come si deve. Le Authority ci sono in praticamente ogni settore, e guai se non ci fossero. Tim e Vodafone sono state prese di mira dall'Authority competente per la porcata che hanno fatto con le tariffe, ma purtroppo il loro potere è troppo limitato per poter fare qualcosa in più di un semplice richiamo o di una multa che è infinitesimale per il budget di queste grosse aziende.
domenica 21 settembre 2008
mercoledì 3 settembre 2008
Mai dire...SMS
Leggendo il Corriere Della Sera di oggi mi è caduta l'attenzione su un articolo molto interessante e se vogliamo altamente provocatorio.
S'intitola "L'italiano ai tempi degli sms" di Antonio D'Orrico, il quale descrive brevemente i progressi della lingua italiana, soffermandosi sull' "Anglitaliano", cioè la sempre maggiore propensione nell' utilizzo di vocaboli inglesi (spesso scorretti).
E sulla diffusione da parte dei giovani nell'abbreviare le parole e quindi nell'uso sempre più povero delle vocali.
A proposito di quest'ultimo punto il giornalista ha ripreso un piccolo estratto della Gialappa's Band: "Mai dire... sms", proposto all'interno della Smemo '09.
I toni utilizzati dalla Gialappa sono sereni, ironici e forse proprio questa loro ironia può spaventare. Però penso che sia positivo che tale argomento sia venuto fuori da personaggi che vengono ascoltati e imitati da molti adolescenti.
Soprattutto che sia stata inserita all'interno di una agenda scolastica molto di moda tra i giovani. Lascio poi a voi ogni giudizio in merito. Adesso finalmente vi ripropongo un estratto della Gialappa:
"... basta, non se ne può più! ci avete sfinito con i vostri messaggini (sms, mms, msn) fatti solo di consonanti: cmq per dire "comunque", tt per dire "tutto".
Anzi: ciavt prpr frntmt i cgln!!!
Che fine farà la nostra lingua? Non solo quella aulica di Dante e Manzoni, ma persino quella più prosaica e vernacolare di Totti e Di Pietro?
Dobbiamo rassegnarci a passare la vita a tentare di decifrare comunicazioni più simili a codici fiscali che a frasi di senso compiuto?!
Ebbene no: riprendiamoci la lingua, e quindi le vocali. ...".
A voi continuare la lettura, ne vale la pena.
S'intitola "L'italiano ai tempi degli sms" di Antonio D'Orrico, il quale descrive brevemente i progressi della lingua italiana, soffermandosi sull' "Anglitaliano", cioè la sempre maggiore propensione nell' utilizzo di vocaboli inglesi (spesso scorretti).
E sulla diffusione da parte dei giovani nell'abbreviare le parole e quindi nell'uso sempre più povero delle vocali.
A proposito di quest'ultimo punto il giornalista ha ripreso un piccolo estratto della Gialappa's Band: "Mai dire... sms", proposto all'interno della Smemo '09.
I toni utilizzati dalla Gialappa sono sereni, ironici e forse proprio questa loro ironia può spaventare. Però penso che sia positivo che tale argomento sia venuto fuori da personaggi che vengono ascoltati e imitati da molti adolescenti.
Soprattutto che sia stata inserita all'interno di una agenda scolastica molto di moda tra i giovani. Lascio poi a voi ogni giudizio in merito. Adesso finalmente vi ripropongo un estratto della Gialappa:
"... basta, non se ne può più! ci avete sfinito con i vostri messaggini (sms, mms, msn) fatti solo di consonanti: cmq per dire "comunque", tt per dire "tutto".
Anzi: ciavt prpr frntmt i cgln!!!
Che fine farà la nostra lingua? Non solo quella aulica di Dante e Manzoni, ma persino quella più prosaica e vernacolare di Totti e Di Pietro?
Dobbiamo rassegnarci a passare la vita a tentare di decifrare comunicazioni più simili a codici fiscali che a frasi di senso compiuto?!
Ebbene no: riprendiamoci la lingua, e quindi le vocali. ...".
A voi continuare la lettura, ne vale la pena.
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