mercoledì 30 gennaio 2008
Santa Martina. Curiosità.
La storia di questa giovane santa comincia a ritroso, dalla sua tomba, 1400 anni dopo il suo martirio.
Nel 1534 l'attivissimo Urbano VIII, impegnato sul fronte spirituale nella controriforma cattolica e su quello materiale nella restaurazione di celebri chiese romane, avendo riscoperto le reliquie della martire, ripropose ai romani la devozione di S. Martina, fissandone la celebrazione al 30 gennaio. Ne compose egli stesso l'elogio, con l'inno: "Martinae celebri plaudite nomini, Cives Romulei, plaudite gloriae", che invita ad ammirare la santa nella vita immacolata, nella carità esemplare e nella coraggiosa testimonianza resa a Cristo col martirio.Chi era in realtà S. Martina, che riemergeva improvvisamente e prepotentemente nella devozione popolare, tanto da essere considerata come una delle patrone di Roma, dopo tanti secoli di oblio? Le notizie storiche sono poche. La più antica risale al VI secolo, quando papa Onorio le dedicò una chiesa nel Foro. Cinquecento anni dopo, compiendosi degli scavi in questa chiesa, si trovarono in effetti le tombe di tre martiri. La festa della santa era già celebrata nel secolo VIII. Null'altro si conosce, per cui è necessario attingere altre notizie da una Passio leggendaria. Secondo questo racconto, S. Martina era una diaconessa, figlia di un nobile romano. Arrestata per la sua aperta professione di fede, venne condotta al tribunale dell'imperatore Alessandro Severo (222-235). Questo principe semiorientale, aperto a tutte le curiosità, al punto di includere Cristo tra gli dei venerati nella famiglia imperiale, fu estremamente tollerante verso i cristiani e il suo governo è contrassegnato da una fruttuosa parentesi di distensione nei confronti della Chiesa, che in quel periodo ebbe una grande espansione missionaria.Tutto è ignorato dall'autore della Passio, il quale si diffonde nell'elenco delle atroci torture inflitte dall'imperatore alla santa. Martina, trascinata davanti alla statua di Apollo, la fece andare in frantumi, provocando subito dopo un terremoto che distrusse il tempio e uccise i sacerdoti del dio.Il prodigio si ripetè con la statua e con il tempio di Artemide. Tutto ciò avrebbe dovuto indurre i suoi persecutori a riflettere; al contrario, più ostinati che mai, ingerirono sulle delicate membra della fanciulla sottoponendola a crudelissimi tormenti, dai quali ella uscì sempre illesa. Fu la spada a porre fine a tante sofferenze, troncando il capo della martire, il cui sangue andò a irrorare il fertile terreno della Chiesa romana.Il culto di santa Martina è inoltre attestato a Martina Franca (Taranto), dove è giunto in via particolare. Nel 1730 il cardinale Tommaso Innico Caracciolo, della famiglia dei duchi di Martina, pochi mesi prima di morire, volle donare alla città natale, e in particolare alla Collegiata di San Martino, in segno di affetto alcuni frammenti ossei della Santa, in un prezioso reliquiario d'argento, provenienti dalla chiesa dei Santi Luca e Martina di cui aveva il titolo cardinalizio, accompagnando il dono con una affettuosa lettera in cui annunciava che voleva donare alla città le reliquie della Santa che ne portava lo stesso nome. Santa Martina fu dichiarata patrona secondaria di Martina Franca. Autore: Piero Bargellini
venerdì 25 gennaio 2008
Crostata pere e cioccolato
-Pasta frolla (già pronta o preparata da voi)
-Crema pasticcera (già pronta o preparata da voi)
-4 pere
-150 g di cioccolato fondente
-1 dl di panna da cucina
Procedimento:
Foderare una teglia per crostate con la pasta frolla e cuocere in forno (senza niente, solo la frolla) a 160°C per 15 minuti circa (fino a doratura).
Mettere la crema pasticcera sulla crostata cotta precedentemente e coprire con le pere (raffreddate).
Sciogliere il cioccolato fondente a bagno maria. Aggiungere la panna fuori dal fuoco, amalgamare il tutto e coprire le pere.
Lasciarla almeno un paio d'ore a riposo in frigorifero, dopodichè abbuffatevi pure!!!!!
giovedì 24 gennaio 2008
Tiramisù alla Nutella
Ingredienti |
1 confezione di Pavesini 1 confezione di mascarpone da g.250 1 barattolone di Nutella (g.500) 3 cucchiai di zucchero un bicchierone di latte 2-3 cucchiai di zucchero cacao amaro in polvere 1 bella manciata di nocciole tritate finissime come fossero farina (basta metternr nel mixer alla massima velocita') 1 sacchetto di nocciole spelate intere (o se si preferiscono spezzate) |
Preparazione
Tritate le nocciole finissime come se fossero farina. Metterle insieme al latte o allo zucchero in un tegame e riscaldare il tutto a fiamma bassa, finche' non si sara' amalgamato bene (l'importante è ottenere un composto liquido non cremoso). Poi togliere il latte aromatizzato dal fuoco e lasciarlo raffreddare. Quando si sara' raffreddato, usare questo latte per inzupparci i Pavesini. Unire la Nutella con il mascarpone, mescolando bene (l'importante è mantenere la proporzione 2/3 Nutella e 1/3 mascarpone, in modo che il sapore della Nutella prevalga). Prendere una pirofila e fare uno strato con i Pavesini inzuppati leggermente nel latte. Ricoprire con uno strato di crema Nutella-mascarpone, poi spargere una manciata di nocciole (intere o spezzettate). Rifare un'altra serie di strati, seguendo l'ordine. Sopra l'ultimo strato di Pavesini, ricoprire con la crema, poi spolverizzare con del cacao amaro. Con una siringa normale (se si ha quella da pasticcere ok, altrimenti va bene anche la siringa normale senza ago), riempirla con la nutella e scrivere trasversalmente in corsivo "Tiramisu'". Infine cospargere attorno alla scritta le nocciole tritate e mettere due nocciole intere come i puntini delle "i" della parola. Variante:è buonissimo anche sostituendo meta' dose del mascarpone con la stessa quantita' di panna da montare.
P.S. Mia mamma ha usato 1 cucchiaio di zucchero anzichè 2-3 ed è venuta dolcissima, quindi consiglio di nn usarlo proprio.
venerdì 11 gennaio 2008
SEI SICURA (J AX)
davvero quello giusto
sicura che non vuoi un altro uomo
magari un po' più a posto
sei sicura di volerne uno
che in testa ha una guerra
sei sicura di volere raccogliere i vestiti da terra
sei sicura di sopportare l'odore
del malumore e delle calze
sei sicura di non rompermi il cuore
come hanno fatto le altre
sei sicura che sarò capace
di darti ogni cosa che ti piace
sei sicura che ti proteggo
sei sicura ci sarà bel tempo
sei sicura di non essere un po’ troppo bella per me
non vorrei insistere ma è
palese
sei sicura di non essere un po’ troppo bella per me
t'autorizzo a ridere
perché
io tento di spiegare
di razionalizzare
e scrivo questa stupida canzone
che non sa
parlare di te parlare di te
sei sicura di avere pazienza
e di volere viaggiare
sei sicura di rimanere sveglia
in una stanza ad aspettare
sei sicura perché senza volere
potrei farti male
sei sicura
perché io sono così in aria
che non riesco a pensare
sei sicura di non essere un po’ troppo bella per me
non vorrei insistere ma è
palese
sei sicura di non essere un po' troppo bella per me
t'autorizzo a ridere
perché
io tento di spiegare
di razionalizzare
e scrivo questa stupida canzone
che non sa
parlare di te
tutte le parole
suonano piccole
non sanno spiegare
non posso credere
sei sicura che
sei sicura di non essere un po’ troppo bella per me
t'autorizzo a ridere
perché
io tento di spiegare
di razionalizzare
e scrivo questa stupida canzone
che non sa
parlare di te