ROMA - Magistrati, avanti tutta. E' questo l'invito alla procura di Napoli del leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, che così commenta la pubblicazione di alcune intercettazioni che indirettamente chiamerebbero in causa lui e suo figlio Cristiano a proposito delle inchieste napoletane: «Le intercettazioni sono un strumento necessario e chi, come me, non ha nulla da temere» può liberamente dire «i magistrati vadano avanti».
APPOGGIO ALLA MAGISTRATURA - «Non c'è figlio che tenga - aggiunge il leader dell'Idv - e siccome non ho nulla da temere, non ho niente da nascondere e quindi posso dire solo "buon lavoro" ai magistrati». Non so se questo telefilm, che non ha nè capo nè coda, sia stato fatto uscire oggi ad arte. Ma cosa importa? Non mi unirò, come in molti speravano, alla politica paludata che se la prende con i magistrati e chiede la riforma delle intercettazioni. Anzi dico: benvengano le intercettazioni e la pubblicazione sui giornali quando non sono coperte dal segreto di istruttoria. L'informazione -conclude Di Pietro- faccia il suo dovere e informi tutti su tutto. I magistrati facciano il loro dovere e indaghino su tutto».
Sarà che è troppo ingenuo per riuscire a fare il doppio gioco come gli altri, sarà che è troppo stupido per rigirare le frasi dette in passato in modo da dargli significati completamente opposti nel giro di pochi giorni (cosa in cui è abilissimo un certo Silvio), sarà quello che volete, ma dopo queste affermazioni sono sempre più convinto di non aver sbagliato nelle passate elezioni.
Finalmente un politico che (andando decisamente contro-corrente) opta fermamente per la trasparenza e lotta contro la casta.
Quanti nella sua situazione avrebbero fatto queste dichiarazioni?
Certo, si potrebbe fare molto di più, ad esempio io farei attuare una bella riforma del sistema politico italiano da Beppe Grillo e da Gian Antonio Stella (autore del libro La Casta), ma l'oceano è fatto di gocce, e questo Di Pietro a me sembra proprio una piccola goccia da cui poter partire.